Le comunità ad economia solidale

Una possibile soluzione ai problemi dell'emarginazione e dell'esclusione sociale
(anziani, disagiati psichici, fisici, economici, ecc.):


La proposta di una comunità ad economia solidale dovrebbe essere ispirata a valori universali di solidarietà, collaborazione e sostegno reciproco senza etichette di ideologia o religione e senza privilegiare categorie di persone che paradossalmente non sarebbero privilegiate ma ghettizzate.

Dovrebbe essere una micro-società che va in direzione opposta alla società attuale che attraverso la collaborazione (e non la competizione) cerca di sviluppare le potenzialità di ciascuno. In questo modo si aiutano gli ammalati psichici a guarire, le persone anziane a sentirsi attive e le persone che ancora non si sono ammalate (potrebbero essere persone sane o persone con qualche problema che ancora non si può considerare malattia) a non ammalarsi.

In questo tipo di comunità si aiutano le persone a scoprire le proprie potenzialità. Ciò consente di arricchire se stessi e gli altri, realizzando un'esistenza più serena e gratificante e riducendo il rischio di essere un futuro ammalato psichico a carico della società. Questo tipo di comunità sarebbe una micro-società dove poter dimostrare che l'altruismo altro non è che un egoismo intelligente e con la vista lunga.

Lo stile di vita dovrebbe essere improntato al non spreco ed alla solidarietà verso i meno fortunati, con uso oculato del denaro.

Occorre proporre uno stile di vita normale che tutti potrebbero seguire non da santi nè da eroi: conservando la proprietà e l'uso esclusivo di parte dei propri beni ma mettendone a disposizione un'altra parte per la condivisione (si può chiamare tassa, condominio, ecc.); conservando la propria autonomia e la propria sfera privata pur essendoci spazio per la presa in carico dei problemi e delle difficoltà altrui, aiutandosi a crescere ed a valorizzarsi.

L'autoaffermazione è non solo consentita, ma auspicata. Le normali aspirazioni dell'attuale società (potere, denaro, successo, avere il necessario per vivere dignitosamente) possono continuare ad esistere ma l'uso che se ne fa non deve essere a discapito degli altri ma per la propria e l'altrui soddisfazione ed edificazione.

MOTIVAZIONI DI FONDO

L'attuale divisione del mondo in categorie contrapposte :
la prima FORTE; REALIZZATA; RICCA ecc. ,
la seconda DEBOLE, FRUSTRATA, POVERA ecc.  produce essenzialmente due tipi di reazioni "negative" :
"La legge della giungla" (il forte opprime il debole)
"l'assistenzialismo" una interpretazione riduttiva della carità.
Senza contare poi che non esiste solo il bianco ed il nero , ma vi sono quelle zone grigie di persone che non sono DISABILI, NON sono VECCHI, NON sono MALATI, NON sono POVERI ma hanno qualcosa che li rende meno forti, meno realizzati degli altri ed in una situazione spesso ancora più disagiata delle "categorie protette" perchè queste persone non sono tutelate dalla legge, sono considerate "normali" , in grado di competere con i più forti e non hanno diritto nè all'assistenza, nè ad alcuna considerazione come quelli che fanno parte delle categorie protette.

Soluzione ai problemi sopra esposti possono essere:

  • Trasformazione dell'assistenzialismo in inserimento o reinserimento nel circolo produttivo
  • Presa in carico dei problemi relativi ai "deboli" non necessariamente appartenenti alle categorie protette ma anche alle "zone grigie".

Ciò comporta in sintesi il superamento della collocazione delle persone in categorie rigide e la promozione di una cultura della solidarietà che tenga conto delle "fragilità" grandi e piccole degli esseri umani , adottando uno stile di vita improntato sulla carità in senso ampio. Chi adotta tale stile di vita non cerca le debolezze altrui per affermare se stesso a discapito degli altri ma ugualmente può affermare se stesso insieme agli altri adempiendo al precetto cristiano "ama il prossimo tuo come te stesso".Occorre immettersi in un percorso di ricerca e sviluppo delle proprie e altrui potenzialità trasformandole quindi in capacità e produttività avvantaggiando tutta la collettività.

Occorre promuovere una economia della solidarietà, che possa esprimersi in varie forme:

  • Stile di vita del non spreco
  • Commercio equo e solidale
  • Studi di sistemi economici per combattere le ingiustizie sociali emolte altre forme da ricercare ( Vedi Zanotelli).

DESCRIZIONE DEL PROGETTO DI MASSIMA

L'obiettivo che si prefigge questo progetto è quello di creare una microsocietà quale può essere appunto una comunità eterogenea di persone in modo che ogni componente della comunità possa sentirsi "efficace".

Tutti infatti dovrebbero poter contribuire in vario modo all'andamento della comunità: economicamente, aiutando gli altri componenti, rendendosi utili nei servizi alla comunità, prestando la propria opera all'interno delle possibili attività produttive svolte dalla comunità stessa.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO NEI DETTAGLI

Prototipo di società ad economia solidale

La comunità dovrebbe autoreggersi con i soli redditi fissi dei suoi componenti . Tale redditi da lavoro o da pensione o vitalizi dovrebbero servire a sostenere i nuclei familiari degli ospiti e a far fronte alle spese comuni . Inoltre con dei sistemi di tassazione e/o affitto i nuclei familiari con redditi più alti dovrebbero finanziare dei fondi di solidarietà che permettano il mantenimento dei nuclei familiari con redditi più bassi.

La stessa cosa dovrebbe avvenire per il tempo libero soprattutto di coloro che non hanno un'attività lavorativa e dovrebbe essere dedicato alla cura dei locali di uso comune e alla vigilanza ed assistenza di bambini, malati, disabili, anziani ecc.

Un capitolo a parte dovrebbe essere dedicato alle attività produttive con rischi limitati alle sole somme investite e ammortizzabili all'interno della società. Se le attività hanno successo si avrebbe un profitto che potrebbe in parte essere redistribuito (in proporzioni da stabilire), essere reinvestito per far fronte a spese straordinarie all'interno della società, finanziare altre iniziative di solidarietà esterne alla società. Se le attività non hanno successo la società continuerebbe comunque a reggersi economicamente con l'uso solidale dei redditi fissi dei suoi componenti.

Se ci fosse un terreno si potrebbe avviare una fatoria principalmente per l'autosostentamento.

Per non affrontare spese energetiche e idriche si potrebbe prevedere un sistema off grid (eventualmente da progettare in base alla situazione concreta).

COMPOSIZIONE DELLA COMUNITA':

La comunità dovrebbe essere eterogenea, composta indicativamente da:

  • Assistenti sociali, medici, infermieri ecc.;
  • Anziani;
  • Persone adulte "normali" o con disagi psichici o psicofisici;
  • Famiglie con problemi normali o nelle quali è presente un disabile, un parente malato o un anziano;
  • Famiglie che hanno adottato o preso in affidamento dei bambini;
  • Giovani in difficoltà;
  • Religiosi e Sacerdoti;
  • Ospiti temporanei;

RUOLO DELL'ANZIANO ALL'INTERNO DELLA COMUNITA':

Indipendentemente dal fatto che ogni anziano come persona ha delle potenzialità specifiche che rappresentano di per sè una risorsa per la società, si possono però evidenziare dei ruoli salienti che danno all'anziano un suo specifico valore all'interno della comunità.

Il principale e più importante ruolo che gli si può attribuire è quello di poter fare da nonni ai bambini. Questa esigenza si può soddisfare, ipotizzando la possibilità di accogliere all'interno del villaggio famiglie con bambini in affidamento o in adozione (ma anche propri), in tal modo si darebbe l'opportunità a tali bambini non solo di avere un padre ed una madre ma anche nonni e nonne, mentre gli anziani potrebbero sentirsi utili e attivi. Inoltre quando i genitori sarebbero a lavoro i bambini potrebbero per esempio usufruire dell'assistenza dei nonni, insieme ad alcuni adulti della comunità che potrebbero svolgere anche questo servizio.

Un'altra attività che gli anziani conoscono molto bene è l'arte del rammendo e del cucito che essi possono esercitare direttamente o insegnare ad altri. Si potrebbe tentare di avviare un'attività imprenditoriale di questo tipo, richiedendo finanziamenti da parte della Regione per fornire il materiale agli anziani e per pubblicizzare l'iniziativa.

Si potrebbe inoltre assegnare agli anziani che lo desiderano un piccolo quadrato di terra da coltivare (se si trova la disponibilità).

Poi gli anziani hanno solitamente una notevole esperienza in cucina che potrebbero mettere al servizio della comunità o addirittura, nell'ipotesi che all'interno del villaggio si realizzi un servizio mensa per ospiti occasionali (paganti e non), essi potrebbero fornire il proprio contributo di esperienza.

Infine gli anziani potrebbero in estate prendere in affidamento dei piccoli animali domestici da accudire a pagamento, contribuendo ad affrontare il problema dell'abbandono degli animali.

E' chiaro che tutte queste prestazioni sarebbero volontarie, non vi sarebbe alcun obbligo per nessun anziano di prestare la propria opera all'interno della comunità, ma gli utili prodotti verrebbero reinvestiti in servizi agli stessi anziani.

RUOLO DEI GIOVANI E DEGLI ADULTI:

Potrebbero essere lavoratori interni o esterni .
I lavoratori interni si occuperebbero della cura della casa e sarebbero principalmente inservienti e giardinieri, poi vi sarebbero assistenti sociali e infermieri, accompagnatori di disabili, autisti, curatori di approvvigionamento alimentare, magazzinieri, contabili, informatici ecc.
I lavoratori esterni apporterebbero principalmente il loro contributo economico.

Nell'eventualità che si avviino attività produttive all'interno della comunità vi sarebbero altri ruoli da coprire (vedi attività produttive).

RUOLO DEI RELIGIOSI E DEI SACERDOTI:

Sarebbe utili ospitare all'interno della comunità un sacerdote che possa celebrare quotidianamente, oppure occasionalmente, la Messa.

La cappella dovrebbe essere tenuta aperta e vi dovrebbe essere possibilmente un impianto stereo per accompagnare momenti di preghiera e di adorazione con musiche sacre o classiche (Taizè, Spirituals, ecc.).

Sarebbe opportuno che della comunità facessero parte religiosi appartenenti a ordini che abbiano come carisma principale quello di assistere anziani, disabili , bambini.

Gli OSPITI TEMPORANEI sarebbero persone in stato di bisogno transitorio oppure persone che vogliano fare un'esperienza comunitaria trascorrendo le vacanze o periodi particolari della propria vita.

Le richieste dei postulanti dovrebbero essere sottoposte all'attenzione di psicologi o assistenti sociali prevedendo dei periodi di "noviziato" in cui sarebbero presenti per brevi periodi lungo un arco temporale di almeno un anno.

Occorre verificare se i contributi per affitto potrebbero considerarsi erogazioni liberali a favore della Onlus ,usufruendo delle agevolazioni fiscali previste.

POSSIBILI ATTIVITA' PRODUTTIVE E REDDITIZIE:

  • Servizio mensa per ospiti occasionali ( paganti e non)
  • Attività imprenditoriale di sartoria
  • Ospitalità sfrattati (locazione temporanea)
  • Ospitalità studenti ( locazione temporanea)
  • Piccoli banchetti per cerimonia in stile semplice e con pochi invitati
  • Attività estiva di pensione per piccoli animali domestici
  • Riparazione e vendita di oggetti antichi
  • Donazioni deducibili
  • Altre attività

POSSIBILE IMPIEGO DEGLI UTILI PRODOTTI NELLE ATTIVITA':

Gli utili prodotti dalle attività svolte all'interno della comunità dovrebbero essere reimpiegati, nel caso di costituzione di una ONLUS, per perseguire esclusivamente gli scopi istituzionali della stessa previsti dallo statuto , cioè :

  1. assistenza sociale e socio sanitaria
  2. beneficenza
  3. istruzione
  4. formazione , per gli stessi componenti della comunità o per persone esterne ad essa.

Tra i possibili impieghi vi sono :

  1. Acquisto maxi-schermo per proiezione film
  2. Realizzazione sala da ballo
  3. Assistenza medica e infermieristica per i malati
  4. Sussistenza economica per le famiglie meno abbienti
  5. Ristrutturazione degli appartamenti
  6. Sostituzione elettrodomestici guasti
  7. Acquisto pulmino per trasporti
  8. Assunzione personale esterno per svago e intrattenimento o per fini istituzionali della ONLUS
  9. Informatizzazione della comunità

OBBLIGHI MORALI PER GLI APPARTENENTI ALLA COMUNITA':

I portatori di reddito possono andare via dalla comunità soltanto se un altro portatore di reddito prende il suo posto o se la comunità riesce a sostenersi egualmente senza il reddito di chi vuole andare via.
Rispetto e assistenza reciproca per tutti.

Prevedendo la possibilità di ospitare anziani, adulti e famiglie con redditi medio-alti si potrebbe ipotizzare un versamento di quote percentuali, per fasce di reddito e numero di componenti dei nuclei familiari. Tali quote dovrebbero servire per affrontare le spese di gestione della Comunità e costituire un "fondo cassa" per aiutare gli ospiti in difficoltà e far fronte ad eventuali spese impreviste in spirito di condivisione.

POSSIBILI ENTRATE ED USCITE:

ENTRATE

USCITE


Assistenza e sostentamento degli anziani interni

Quote percentuali versate dai lavoratori esterni

Assistenza e sostentamento delle famiglie meno abbienti interne

Quote percentuali versate dai pensionati con reddito medio-alto

Assistenza e sostentamento dei disabili interni

Utili delle attività produttive

Spese indicate nella voce "Possibile impiego degli utili"

Donazioni deducibili

Donazioni e assistenza esterne


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Gianluca e Rosa Maria



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